lunedì 31 agosto 2015

Saluto a Wes Craven (2/8/1939 - 30/8/2015)

Con questa immagine abbiamo saputo, attraverso il suo profilo Twitter, che Wes Craven si è spento nella sua casa di Los Angeles, a causa di un tumore al cervello, all'età di 76 anni.
Per chi, come chi scrive, era bambino negli anni '80 e adorava i film che "mettevano paura", da vedere rigorosamente nottetempo, di nascosto dai grandi e magari con qualche altro pari età disposto a terrorizzarsi, Wes Craven è il cinema horror con l'H maiuscola, un ruolo che può condividere con John Carpenter e David Cronenberg, ma che allora non sapevamo distinguere, ci terrorizzavano e questo ci bastava.
Il suo Nightmare (1984) rappresenta un punto di non ritorno per l'immaginario collettivo di quella generazione di insonni e non solo. Freddy Krueger interpretato da Robert Englund è uno dei personaggi più indimenticabili di quegli anni, con la sua iconografia ben salda, maglione a righe orizzontali - poi scoprimmo che erano grigie e rosse, ma le prime volte per noi erano in bianco e nero! -, cappello in testa, il volto totalmente ustionato e, ovviamente, la mano destra arricchita dal guanto più spaventoso di sempre, con un coltello per ogni dito.
A nessuno importava, né tantomeno sapeva, che nel cast ci fosse un giovanissimo Johnny Depp (Glen), al limite i ragazzini si innamoravano di Nancy, la bella biondina protagonista (Heather Langenkamp), ma nella memoria restava solo Freddy, il fantasma che non permetteva di dormire ai personaggi e la cui immagine ci faceva stringere ancora di più nei nostri letti di piccoli spettatori silenziosi, che a ogni scena superata si sentivano un po' più grandi!
Wes Craven aveva iniziato a girare horror nel decennio precedente, con L'ultima casa a sinistra (1972) e Le colline hanno gli occhi (1977), ma la sua consacrazione di maestro del genere avvenne con Benedizione mortale (1981), Il mostro della palude (1982) e, naturalmente, Nightmare.
L'ossessione dei "non morti" proseguì con Sotto shock (1989), che vedeva protagonista un serial killer sopravvissuto alla sedia elettrica, ma poi arrivarono altri capolavori assoluti come La casa nera (1991) e il ritorno a Freddy Krueger, con Nightmare - Nuovo incubo (1994), settimo episodio di una saga che senza il suo ideatore dietro la mdp aveva preso una piega davvero troppo trash.
Nella seconda metà degli anni '90, infine, fatta eccezione per il suo unico lungometraggio non horror (La musica del cuore - 1999, che valse una delle innumerevoli candidature Oscar a Meryl Streep), Craven diede vita ad un altro progetto a cui il suo nome resta indissolubilmente legato e che, a differenza di Nightmare, seguì personalmente in tutta la sua evoluzione. I tre Scream (1996, 1997, 2000), con un'appendice di minor qualità molto successiva (2011), sono dei film eccezionali, per cinefilia, senso dell'umorismo (una caratteristica immancabile di molti film di Wes Craven, ma che qui spesso prende il sopravvento) e regia ampiamente sopra la media!
Come per Freddy Krueger, anche in questo caso la serie è dominata da un'altra maschera, quella di Ghostface, dichiaratamente ispirata a L'urlo di Edvard Munch, e dietro la quale si nasconde "il killer di Woodsboro", il misterioso protagonista, pur se le pellicole sono arricchite dalla presenza di Neve Campbell, Courtney Cox, Rose McGowan e David Arquette.

Addio Wes, anche se ci sarebbe piaciuto tenerti sveglio ancora un po', come facevi tu con noi in quelle notti indimenticabili degli anni '80...

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