sabato 9 novembre 2013

Giovane e bella (Ozon 2013)

Non convince l'ultimo film di Ozon...
Per una storia come questa, tanto più francese, si scomoda sempre l'espressione di "educazione sentimentale", ma del capolavoro di Flaubert stavolta non c'è granché, nemmeno il sentimento, se si esclude l'innamoramento iniziale della bellissima diciassettenne Isabelle per un coetaneo, con cui consuma il suo primo e decisamente poco coinvolgente rapporto sessuale.

Dopo questa esperienza la ragazza, forse delusa, o addirittura perché "ha il vizio dentro", come dirà più avanti la madre, interpretata da Géraldine Pailhas, in una linea di sceneggiatura non certo brillante, decide di farsi pagare incontrandosi con uomini molto più grandi di lei e di cui Ozon ci offre un campionario davvero disturbante di fauna maschile, forse la cosa più riuscita del film. Scoperta dalla polizia dopo la morte per infarto di uno degli uomini, Isabelle pian piano ritroverà la vita di adolescente che aveva così bruscamente interrotto, ma con una sessualità inevitabilmente più "all'avanguardia" rispetto ai suoi coetanei...

Marine Vacht, la giovane modella che interpreta la protagonista di questo film, è bellissima, ma questo non ne fa ancora un'attrice: la sensazione, com'è ovvio che sia nel suo caso, è quella di veder recitare una modella che sembra essere più a suo agio quando cammina elegantemente nei corridoi degli alberghi in cui incontra i suoi "clienti". Anche gli altri attori non convincono più di tanto, in parte per una sceneggiatura che, come già evidenziato, non resterà nella memoria. Va fatta un'eccezione per lo splendido cameo dell'unica vera e sensazionale attrice presente nel film: la magnifica Charlotte Rampling, che interpreta la moglie dell'uomo morto durante l'amplesso con Isabelle.
Si tratta di una storia cupa di buona borghesia francese, territorio in cui Claude Chabrol sapeva costruire i suoi più grandi film, e che in questo caso non regala nulla di nemmeno lontanamente paragonabile. L'unica cosa che si percepisce da parte di Ozon è il giudizio negativo nei confronti di una famiglia lassista che non si accorge minimamente, fino all'arrivo della polizia, della doppia vita vissuta da Isabelle e in cui il più maturo e razionale dei componenti è il piccolo Victor (Fantin Ravat), il fratello minore della ragazza, che in più di un'occasione mostra il suo carattere, arrivando persino a riprendere la madre che accetta le rispostacce della figlia, e che in una scena indossa una significativa maglietta con su scritto "me for president"!

2 commenti:

  1. Il momento più felice (la chiave?) del film forse è la scena in cui nella classe di Isabelle si declamano e si commentano i versi di Roman di Rimbaud («Non si può essere seri a diciassette anni,/ quando i tigli della passeggiata sono verdi»): cinque minuti di purissima Nouvelle Vague. Indovinata è anche la colonna sonora scandita dalle canzoni inquiete di Françoise Hardy. La debolezza principale del film è una sostanziale carenza d’atmosfera: solo il bellissimo inizio con Isabelle in spiaggia spiata e accarezzata a distanza dal fratellino Victor si avvicina alla tensione del precedente Nella casa, altro film sull’adolescenza e la borghesia, molto più riuscito e perturbante. (Balthazar)

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  2. Trovo che il film abbia delle pecche nella sceneggiatura e trovo comunque che l'attrice protagonista sia di una bravura eccezionale :-)

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